0,99 cent è la mostra personale di Marco La Rocca, con la curatela di Irene Finiguerra, inaugurata il 31 Maggio al BI-BOx Art Space di Biella.
Marco La Rocca, classe 1991, è “figlio” dell’Accademia di belle Arti di Brera. Tra le sue esperienze, nonostante la giovane età, vanta già numerose esposizioni, diversi progetti e residenze artistiche anche extraeuropee. L’artista, i cui natali sono campani, è cresciuto nell’hinterland milanese, luogo allo stesso tempo “ossimoricamente” distante, ma molto vicino all’universo del consumismo più spietato. Quest’ultimo è un argomento molto caro all’artista, nonché principale oggetto della mostra in corso al Bi-BOx Art Space.
Crescere nei dintorni di Milano, location tra le più consumistiche al mondo, ha permesso all’artista di maturare una particolare sensibilità al tema, senza tuttavia esserne troppo “contagiato”. Dopo un un’accurata analisi dell’argomento, l’artista decide di comunicare agli osservatori le proprie critiche al consumismo mediante coloratissimi oli su tela e ceramiche realistiche.
Sculture Disney?
La Rocca espone alcuni oggetti sintomatici della cultura di massa odierna, raffigurandoli in una veste animata, ma allo stesso tempo palesemente priva di anima. Il messaggio critico dell’artista richiama immediatamente l’idea di un’opulenza che non solo va a sopraffare l’essere umano, ma che arriva a privare l’individuo di ogni reale possibilità di scelta. Di fronte alle proprie decisioni da compiere, l’uomo non vale più in quanto essere umano, bensì soltanto come mero consumatore.
Palloni ?
Il tema del consumismo non è estraneo all’arte contemporanea. Esso, al contrario, è stato spesso riproposto nel corso degli anni dai tempi delle avanguardie, primo tra tutti dall’indimenticabile Andy Warhol. Sulla linea delle intramontabili zuppa Campbell’s e della Coca Cola, Marco La Rocca continua questa tradizione con marchi più moderni e con accostamenti curiosi. Tra gli esempi, come non citare i palloni da basket della Spalding, i pupazzi della Disney o semplici borse e prodotti da supermercato. Ma il suo modo di costruire una critica risiede altresì nell’uso curioso di fare arte: egli infatti impiega tecniche tradizionali come la ceramica e l’olio su tela per raccontare, in maniera stravagante e anticonvenzionale, dei soggetti moderni. Inoltre, anche l’utilizzo di colori così accesi e allegri è inusuale, se si pensa al messaggio poco positivo che porta con sé l’idea d’indifferenza di cui questi oggetti vengono caricati.
Parete Disney?
L’artista riesce a donare una dignità ad ogni elemento di questa mostra, elevando ciascun oggetto da mero prodotto “da scaffale” alla mercé dei consumatori, ad opera d’arte. Sia essa meritevole di essere ammirata o viceversa ignorata, rimane in ogni caso degna di assumere un valore ai nostri occhi.
Si tratta di un vero e proprio percorso di rivalutazione e di percezione differente dell’oggetto. Quest’ultimo, grazie all’arte, acquisisce valore. Il consumatore, a sua volta, viene posto in condizione di “aprire gli occhi”. Da oggetto ad opera d’arte, da consumatore a spettatore, queste sono le principali trasformazioni che si compiono nel viaggio che ci regala Marco La Rocca.
Una mostra molto interessante con il valore aggiunto di un sapiente uso dello spazio espositivo, grazie agli accostamenti saggiamente stridenti. 0,99 cent sarà visitabile al BI-BOx Art Space di Biella, con ingresso libero, fino al 14 Luglio, più precisamente il sabato e la domenica dalle 15 alle 19, oppure su appuntamento. Perciò se siete interessati, non sedetevi troppo sugli allori e correte ad immergervi nel dissacrante mondo di Marco La Rocca.
Info generali all’indirizzo web: http://www.bi-boxartspace.com/
A cura di Martina Bastianelli